Il 21 dicembre 2024, l’associazione” Marche a Rifiuti Zero” ETS ha formalmente inviato alla Regione Marche le sue osservazioni sul nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR), attualmente in fase di Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Questo documento rappresenta un momento cruciale per la pianificazione della gestione dei rifiuti nella Regione Marche, con implicazioni significative per l’ambiente e la salute dei cittadini. Le osservazioni presentate sono il frutto di un lavoro collaborativo con associazioni ed enti di tutto il territorio regionale.

L’associazione critica la mancata considerazione di “ragionevoli alternative” al modello basato sull’inceneritore regionale. Contrariamente alla normativa europea, il Piano non propone scenari comparativi che includono soluzioni più sostenibili, come il recupero di materia.  Inoltre, il Piano non considera adeguatamente i possibili effetti sanitari derivanti dalla sua implementazione. Ad esempio, la riduzione della distanza minima tra discariche ad aree residenziali, da 2.000 a 1.500 metri è particolarmente preoccupante in assenza di dati aggiornati sugli impatti sulla salute. Si richiede l’inserimento di una Valutazione di Impatto Sanitario completa e il mantenimento delle attuali distanze.

Sebbene il Piano citi la prevenzione dei rifiuti come priorità, manca un programma chiaro e misurabile per raggiungere tali obiettivi. L’associazione sottolinea l’urgenza di estendere la tariffazione puntuale e di avviare campagne educative coordinate su scala regionale.

Marche a Rifiuti Zero ETS propone una strategia basata su soluzioni a freddo per il recupero dei materiali, evitando trattamenti termici distruttivi come l’incenerimento. Tra le tecnologie avanzate suggerite vi sono gli impianti MRBT (Material Recovery and Biological Treatment), che massimizzano il recupero di risorse dai rifiuti indifferenziati. Questi impianti, già operativi in alcune regioni italiane ed europee, consentono di:

●       Recuperare fino al 70% del rifiuto residuo.

●       Ridurre drasticamente la necessità di discariche o inceneritori.

●       Supportare l’economia circolare e la transizione verso un sistema più sostenibile.

L’associazione ribadisce che l’incenerimento è in contraddizione con gli obiettivi europei di decarbonizzazione e economia circolare. Tra i problemi evidenziati:

●       Emissioni di CO2: Ogni tonnellata di rifiuti inceneriti produce circa 1,1 tonnellate di CO2, con costi ambientali ed economici significativi.

●       Conflitto con il riciclo: L’incenerimento limita la crescita della raccolta differenziata e del recupero di materia, creando una dipendenza da flussi costanti di rifiuti.

●       Ma soprattutto, e prima di tutto, la Sovracapacità: Gli impianti di incenerimento esistenti in Italia e in Europa sono già sottoutilizzati. In Italia, come hanno mostrato autorevoli studi basati sui dati ufficiali ISTAT e della stessa CEWEP, c’è una sovracapacità di oltre un milione di tonnellate.

 L’associazione invita la Regione a sospendere l’approvazione del Piano e a istituire un tavolo tecnico aperto a tutte le parti interessate per riconsiderare la strategia di gestione dei rifiuti, integrando il Piano con lo Scenario Recupero di Materia da comparare allo Scenario Inceneritore. L’obiettivo è costruire un sistema più rispettoso dell’ambiente e della salute pubblica, allineato con i principi di sostenibilità e con la gerarchia europea dei rifiuti.

Marche a Rifiuti Zero ETS ribadisce il suo impegno per un futuro senza inceneritori, puntando su riduzione, riuso e riparazione, riciclo e recupero di materia.