Torna a parlare Il Comitato spontaneo di Cittadini dei Comuni di Fermo, Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare e Monte Urano contrari alla Centrale a Biometano a Fermo San Marco alle Paludi, da mesi spettatore delle attività dell’amministrazione comunale di Fermo che hanno avuto come unico risultato la pubblicazione sul BUR regionale “dell’avviso di intervenuto perfezionamento del titolo abilitativo” e le conseguenti attività del privato tra cui la recinzione dell’area oggetto dell’intervento industriale.
“Un impianto industriale mascherato da “procedura autorizzativa semplificata” (PAS),nessun responsabile del procedimento nominato, nessuna documentazione completa al momento della trasmissione, nessun controllo vero. Aggiungiamo, nessuna vergogna. Eppure, nonostante le gravi anomalie procedurali che abbiamo puntualmente documentato nell’estate 2024, il Comune ha scelto di temporeggiare.”
Il tempo di riflessione e analisi che ci è stato richiesto è stato usato per altro
“Dopo l’assemblea pubblica del 17 maggio 2024, che ha visto la partecipazione di oltre 300 persone, e la seconda del luglio 2024 anch’essa con oltre 200 cittadini, ci era stato richiesto di ridurre il livello di esposizione mediatica, in attesa che il Comune valutasse possibili soluzioni alternative con i soggetti interessati. Non saremo noi a giudicare le abilità di negoziazione del Comune con un soggetto privato, e neppure l’opportunità di scendere a patti con qualcuno che, a parole ufficiali della Amministrazione, ha presentato una pratica quasi “di nascosto” e di cui la stessa Amministrazione non era a conoscenza. Ma oggi scopriamo che quel tempo di riflessione e analisi che ci è stato richiesto è stato usato per altro: il privato sta recintando l’area e ha pubblicato sul BUR regionale l’avvio dei lavori, dichiarando che la PAS si è perfezionata il 24 agosto 2023 — affermazione facilmente discutibile, vista l’assenza di parere di conformità edilizia, che il Comune ha chiesto solo nel 2024, per cui a ben guardare altro che perfezionamento acquisito.”
“Il Comune non ha mai annullato la pratica pur potendolo fare in autotutela”
“La verità è che il Comune non ha mai annullato la pratica, pur potendolo fare in autotutela per ragioni di pubblico interesse, anche solo per responsabilità verso cittadini di altri comuni limitrofi. Ha invece incaricato un avvocato esterno (da novembre 2024) per un non meglio precisato supporto tecnico-legale, ma il cui esito ad oggi è a noi e ai cittadini del tutto oscuro”.
Il Comune continua a tacere
“Siamo davanti a un paradosso amministrativo: la ditta dichiara sul Bollettino Regionale che l’impianto è regolarmente autorizzato, mentre il Comune continua a tacere in pubblico e a chiedere integrazioni al privato nel 2024. E così, una procedura nata male e condotta peggio potrebbe trasformarsi in un cantiere attivo sotto gli occhi di tutti, senza che nessuno abbia mai firmato un atto di autorizzazione urbanistica formale. Dobbiamo pensare ancora noi cittadini a far terminare questo scempio? O c’è qualche istituzione ancora disponibile con la schiena dritta?”
Le prossime iniziative del Comitato
- chiederemo conto formalmente alla Regione Marche se sono stati effettuati i controlli alla procedura PAS e alla documentazione del 2023 come da mozione approvata in data 6 agosto 2024
- organizzeremo a stretto giro una assemblea pubblica in cui inviteremo oltre che i cittadini interessati tutte le istituzioni locali, provinciale e regionale, e chiederemo all’amministrazione comunale di renderci edotti una volta per tutte di cosa sta succedendo, e se sono ancora in grado di governare correttamente e con trasparenza questi processi complessi
- invieremo le firme raccolte al Sindaco di Fermo contro la Centrale
- chiederemo la revoca della PAS per interesse pubblico di tipo ambientale, che non prevede prescrizioni
- e soprattutto chiederemo l’approvazione urgente di una variante all’art. 56 del PRG che vieti esplicitamente qualsiasi impianto zootecnico o industriale in quell’area, già riconosciuta di valore paesaggistico e archeologico dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici delle Marche (nota del 22 maggio 2024).
- Siamo pronti a consegnare alla Procura tutta la documentazione raccolta dal 2024 a oggi. Un gesto doveroso, per richiamare l’attenzione delle autorità superiori su un interesse collettivo che finora è rimasto privo di risposte concrete.