Da oltre quindici anni, a Fermo, il nome di un imprenditore ricorre con insistenza nelle cronache
cittadine. Questo imprenditore è protagonista – attraverso le società a lui riconducibili – di
progetti ambiziosi e spesso controversi, capaci di incidere profondamente sulla gestione
urbanistica della città. Una storia che solleva interrogativi sempre più urgenti sul confine, spesso
labile, tra interesse pubblico e interesse privato. Una domanda, su tutte, emerge con forza: le
proposte urbanistiche nascono davvero da iniziative private, senza che l’amministrazione ne
sappia nulla, o sono piuttosto il frutto di intese con la stessa?
L’area progetto 14
Nel 2008 l’attenzione si concentra su una discussa variante al PRG: l’Area Progetto 14 (Delibera n.
23 del 22/04/2008), che autorizzava, tra l’altro, la costruzione di un centro commerciale nei pressi
della piscina comunale.
In cambio dell’approvazione, erano previste alcune opere cosiddette “compensative”, tra cui un
parcheggio pubblico multipiano di 4.828 mq (11.507 mc di volumetria), un collegamento viario con
tunnel sotto via Forlanini e ascensore su via Baglioni, oltre alla sistemazione dell’area circostante,
un marciapiede in pavès a secco, un collegamento pedonale e carrabile tra via Beni e via
Tornabuoni, ulteriori 15 posti auto pubblici e l’illuminazione pubblica lungo le vie interessate.
Nel corso dei lavori, gli uffici comunali – Lavori Pubblici, Ambiente e Polizia Municipale – richiesero
ulteriori interventi non previsti nel Piano Attuativo dell’APR 14: 25 posti auto pubblici presso la
piscina comunale, opere di contenimento, piantumazioni, impianto di trattamento delle acque, la
realizzazione di un’area verde attrezzata e l’adeguamento della viabilità di accesso al parcheggio
con una corsia preferenziale.
Un motodromo per cambiare volto alla città
Nel 2010, gli interessi del solito imprenditore travalicano i confini comunali con la proposta di un
faraonico motodromo. Nasce così il “Comitato per la Bellezza”, formato da personalità locali e
nazionali, che denuncia:
«Centoventi ettari di fertile campagna e paesaggio pregiato nel quadrilatero Fermo–Sant’Elpidio a
Mare–Porto Sant’Elpidio–Porto San Giorgio stanno per essere sommersi da cemento e asfalto per
un motodromo che la maggior parte degli abitanti non desidera. […] A trecento metri dall’Abbazia
di San Marco alle Paludi, vicino a una torre medievale e al Parco fluviale Alexander Langer, la
società Agrisea — con il sostegno del sindaco — vorrebbe costruire un impianto sportivo che, a
regime, impiegherebbe al massimo 40 addetti. Quanti posti di lavoro può generare, invece, un
paesaggio ben conservato in termini di turismo, agricoltura, residenzialità e immagine
internazionale?»
Un parcheggio pubblico praticamente privato
Formalmente pubblico, il parcheggio multipiano si rivelerà di fatto privato. Già con l’Atto consiliare
n. 55 dell’11 aprile 2006 si prevedeva infatti la gestione diretta da parte del soggetto attuatore,
modalità confermata dalla Delibera di Giunta n. 195 del 27 giugno 2017: per 35 anni, il
concessionario avrebbe provveduto alla manutenzione ordinaria e straordinaria a proprie spese,
per poi restituire l’impianto al Comune in perfette condizioni. Al gestore la possibilità di sfruttare
commercialmente l’area con “parcheggi a pagamento e abbonamenti (es. €1,00/h con minimi di
€0,30; 65 posti riservati al personale ASUR a €2,67 per turno di 8 ore), cartellonistica pubblicitaria
e attività commerciali interne (bar, distributori automatici, edicola, ecc.).
Il risultato? Un parcheggio ritenuto troppo costoso dai cittadini e quindi perennemente
semivuoto.
5400 tonnellate di letame a San Marco alle Paludi
Nel 2024, un nuovo scossone agita la città. L’influente imprenditore presenta un progetto per una
centrale a biometano in località San Marco alle Paludi, “alimentata da 5.400 tonnellate annue di
letame di pollo”.
A denunciarlo è il Comitato spontaneo dei cittadini dei Comuni di Fermo, Porto Sant’Elpidio,
Sant’Elpidio a Mare e Monte Urano. Il 22 giugno 2025 il Comitato dichiara:
«Dopo l’assemblea pubblica del 17 maggio 2024 (oltre 300 persone) e quella di luglio (oltre 200), ci
era stato chiesto di abbassare l’esposizione mediatica per permettere al Comune di trattare con il
privato. Oggi, invece, scopriamo che il privato sta recintando l’area e ha pubblicato sul BUR
regionale l’avvio dei lavori, sostenendo che la PAS si sia perfezionata il 24 agosto 2023, pur
mancando il parere di conformità edilizia richiesto solo nel 2024.»
«Il Comune avrebbe potuto annullare la pratica in autotutela, per ragioni di interesse pubblico e
rispetto verso i cittadini dei Comuni limitrofi. Invece ha incaricato un avvocato esterno, senza che
se ne conoscano a oggi gli esiti.»
Un centro commerciale al posto del circolo tennis
Nel pieno di questa nuova bufera, anche mediatica, l’imprenditore rilancia: propone la costruzione
di un nuovo circolo tennis nell’area della Progetto 14, sacrificando parte dei parcheggi pubblici e
chiedendo in cambio il terreno dell’attuale storico circolo tennis di via Crollalanza, di proprietà
comunale, apparentemente per realizzarvi un centro commerciale.
Nella lettera d’invito, si cerca di dare alla proposta un volto di pubblica utilità:
- costruzione di un impianto sportivo moderno, a fronte dell’obsolescenza di quello attuale;
- riqualificazione viaria di via Crollalanza;
- riconversione del parcheggio di via Beni, ritenuto sovradimensionato, non redditizio e
causa di contenzioso.
Un interesse pubblico, però, piuttosto opaco, mentre appare chiarissimo quello privato.
L’obsolescenza del circolo tennis – che in realtà non dovrebbe sussistere, visto il contributo annuo versato dal Comune per la sua manutenzione – non sembra certo giustificare la realizzazione
dell’ennesimo centro commerciale, con tutto ciò che ne consegue in termini di consumo di suolo e
impatto negativo sui piccoli esercizi di vicinato. Né può essere un argomento valido il fatto che il
parcheggio non sia economicamente vantaggioso per il privato.
Ancora più inaccettabile è l’invito rivolto a Sindaco, Assessori e Consiglieri comunali alla
presentazione del progetto. Si vorrebbe cioè far credere che si possa pianificare un intervento su
due aree comunali – il parcheggio di via Beni e il circolo tennis di via Crollalanza – senza che il
legittimo proprietario, cioè il Comune stesso, ne sia a conoscenza. Sindaco, Assessori e Consiglieri
comunali tutti folgorati dall’ennesima sorpresa.
Caramba che sorpresa!
A pensarci bene anche il progetto della centrale a biomasse era stato approvato nel più assoluto silenzio tanto che uffici comunali, Sindaco, Assessori e Consiglieri si dichiararono “completamente
ignari”.
Ma a rendere ancor più kafkiana questa nuova “carambata” è un dettaglio curioso: nei mesi precedenti, alcuni politici locali avevano proposto – con le più fantasiose giustificazioni – la realizzazione di una scala mobile proprio nell’area del circolo tennis. Ufficialmente, per agevolare la “flotta di turisti” che parcheggiano in quella zona.
Una città con tante “urgenze”
Una scala mobile che, oggi, appare sotto una luce decisamente diversa.
Non vi ricorda qualcosa? Non vi fa pensare alla sbandierata “urgenza” di costruire un hotel a
cinque stelle nel piazzale del Girfalco per soddisfare la domanda turistica che ha finito per agevolare la svendita di due gioielli del patrimonio comunale: la Casa del Custode e la Casina delle Rose,
entrambi a pochi passi dalla Cattedrale Metropolitana?
Questa volta le “urgenze comunali” sono molte. C’è l’urgenza di evitare la centrale a biomasse e
quella di evitare il contenzioso del parcheggio di via Beni. Bisogna fare in fretta.
Se fosse vivo, Collodi ambienterebbe un’altra storia nella città di Fermo.