Dopo l’addio del gruppo La Città che Vogliamo – con i consiglieri Pascucci, Bagalini, Febi e il presidente del consiglio Trasatti – un’altra crepa si apre nella maggioranza del sindaco Calcinaro. Il consigliere comunale Nicola Lucci, eletto con Fermo Forte e attuale presidente della Commissione Sanità, ha annunciato il suo passaggio al gruppo misto.

Una scelta che ha immediate conseguenze politiche: la Commissione Sanità, da oggi, sarà guidata di fatto da un esponente della minoranza. “Ringrazio Alessandro Bargoni, capogruppo, che mi ha sempre lasciato esprimere liberamente”, ha dichiarato Lucci. Ben diverso, invece, il clima vissuto in maggioranza: “Sono stato cacciato due volte, pur votando secondo le direttive, solo per aver espresso delle opinioni”.

Il primo strappo risale alla discussa vendita della Casina delle Rose, su cui Lucci aveva sollevato perplessità, ritenendo che le risorse del PNRR avrebbero potuto offrire alternative. La sua esclusione dalla chat e dalle riunioni di maggioranza fu il risultato. Un secondo allontanamento è arrivato dopo la sua contrarietà al patrocinio per un evento con lo storico Eric Gobetti, promosso da Anpi e Rete degli Studenti.

Il punto di rottura definitivo è stata la mozione sulla legge 194: “La maggioranza è andata in ordine sparso, senza nemmeno un passaggio in commissione. Avevo chiesto a Pascucci di ritirarla, poi sono uscito dall’aula per far mancare il numero legale”.

Lucci annuncia anche la nascita di un nuovo gruppo di riflessione, Orizzonte Comune, “uno spazio di confronto e partecipazione per discutere le scelte politiche della città e valutare, se, e come, proseguire in futuro questa esperienza”.

“Non è la fine al civismo – precisa – ma la constatazione che senza il collegamento con i livelli regionali e nazionali, Fermo rischia l’isolamento. Su temi cruciali come la destinazione degli spazi dell’ex ospedale Murri o l’arretramento autostradale, l’amministrazione è stata del tutto assente”.

Una maggioranza che forse non è mai esistita veramente se non per portare a termine qualche operazione come il biodigestore, la conversione edilizia dell’ex Conceria Sacomar o la vendita di pezzi del Parco del Girfalco, dalla Casina delle Rose alla Casa del Custode ma che ora rischia anche numericamente la sua implosione

“Continuerò a esercitare il mio ruolo con la stessa serietà e coerenza dimostrata finora, affrontando gli ordini del giorno con senso di responsabilità e coscienza politica”.