Ad una settimana dalla rappresentazione presso il Teatro dell’Aquila de “La traviata” nell’allestimento in chiave moderna del giovane e premiato regista Baracchini (vincitore di un bando di rilievo internazionale) ed in seguito alla decisione  operata del Comune di Fermo di offrirla alle scuole non integralmente ma soltanto nella versione del concerto lirico, appare giustificato l’interesse delle cronache nazionali rispetto al “taglio” della parte drammatizzata ritenuta a giudizio personale del Sindaco (in linea con il Primo cittadino di Ascoli Piceno ma non con quello di Fano) non adatta ad un pubblico di giovani per il carattere scabroso di alcune scene. È importante sottolineare che tale opera ha ricevuto già da un anno il plauso di spettatori e critica a seguito della rappresentazione nei maggiori teatri della Lombardia e più recentemente in quello di Fano.

E’ mancato il confronto

Come membri della Commissione per le Pari Opportunità di Fermo, elette in rappresentanza di una parte della minoranza consiliare, riteniamo doveroso rendere note le cause che hanno portato alla sofferta e dolorosa decisione di presentare le proprie dimissioni insieme a quelle di alcune altre colleghe. Nella riunione della CPO, convocata in seduta urgente a ridosso della notizia appresa dal TG regionale, è emerso il mancato confronto dell’Amministrazione con la Commissione stessa in merito alla questione in oggetto il cui compito è quello di “controllare ed eliminare ogni forma di discriminazione” ed ha funzione consultiva rispetto a tali tematiche.

Scelte prese in solitudine dal Sindaco

Ancor più grave, a nostro avviso, è stata la mancanza di coinvolgimento delle Scuole (dirigenti scolastici, insegnanti e genitori) negando loro la possibilità di scegliere se trattare tematiche che i ragazzi vivono quotidianamente. Dalle successive convocazioni della Cpo richieste dal sindaco, nonché dall’assessora con delega alla pari opportunità ed un dirigente è emerso anche il mancato riconoscimento di autonomia della CPO tanto da bloccare il comunicato, votato ed approvato precedentemente dai componenti della commissione, prima di essere inviato agli organi di stampa in quanto ritenuto “antagonista” . Particolarmente irrispettose della più elementare grammatica democratica riteniamo quindi siano state le considerazioni espresse poiché ricordiamo che la CPO è nominata dal consiglio comunale, non dalla giunta e pertanto non è tenuta ad alcun obbligo di allineamento a scelte prese ‘in solitudine’ dal sindaco, ancor più se esse sono giudicate contrarie agli scopi di tale organo, come in questo caso.