L’attuale Amministrazione Comunale di Porto San Giorgio non sembra capacitarsi del fatto che la città ha caratteristiche tali da poter essere valorizzata principalmente per fini turistici. Perlomeno, questo non risulta visibile nel progetto di riqualificazione del lungomare Sud: destinare la maggior parte dello spazio a carreggiata stradale, comprendente una corsia di marcia e due corsie per parcheggi, con affiancato un limitato spazio destinato a pista ciclabile, non può identificarsi, a nostro avviso, come una riqualificazione del lungomare, poiché ha tutte le caratteristiche di una de-qualificazione.
Se poi si considera che per rendere inqualificabile quel tratto di lungomare il progetto prevede l’espianto di un numero considerevole di tamerici che attualmente si presentano in perfetta forma ed in piena forza vegetativa, ne dobbiamo dedurre che non ci si limita soltanto a perpetrare un danno, ma a distruggere uno degli elementi più caratteristici ed apprezzati da cittadini e turisti dell’intero lungomare sangiorgese. Destinare oltre 4 milioni di Euro, peraltro provenienti dal fondo PNRR, per compiere un intervento di tale portata è a nostro avviso un chiaro esempio di gestione non lungimirante del denaro e dello spazio pubblico.
Senza voler mettere in discussione a priori l’opportunità di realizzare opere importanti e significative dal punto di vista ambientale, cittadino e turistico, è necessario partire dal corretto significato della parola “riqualificazione” che l’attuale amministrazione dichiara di voler adottare sul lungomare Sud: invece di avviare la qualificazione del lungomare per fini turistici, attraverso progetti rispettosi delle preesistenze e del contesto in cui essi sono collocati, sembra che si voglia massimizzare lo spazio pubblico destinato al traffico automobilistico ed al parcheggio.


La proposta di Italia Nostra, che si associa pienamente a quanto ripetutamente segnalato dal Comitato Lungomare Sud, è quella di mantenere le Tamerici esistenti, dedicando l’attuale carreggiata in direzione Sud al traffico veicolare, con senso unico affiancato ad una fila continua di parcheggi e riservare la carreggiata in direzione Nord a marciapiede, spazi verdi e pista ciclo-pedonale, realizzata secondo gli standard della Ciclovia Adriatica. Così facendo, oltre a giungere ad un intervento di miglior qualità ambientale, sarebbero possibili delle economie, utili ad estendere verso Nord l’area oggetto di intervento.