di Massimiliano Bartocci –

Il corpo elettorale composto da 498 amministratori locali, tra sindaci e consiglieri comunali, ha eletto il nuovo Consiglio della Provincia di Fermo.

E’ bene chiarire subito che il voto dei consiglieri comunali non aveva lo stesso peso, nel senso che in questa occasione un voto non valeva uno, ma teneva conto del numero degli abitanti che l’amministratore locale “teoricamente” rappresentava. Si parla cioè di “voto ponderato”.

A scontrarsi sono state due liste capitanate dal Sindaco di Montegiorgio Michele Ortenzi e da quello di Montappone Mauro Ferranti.

Nonostante la quasi parità di preferenze a prevalere è stato il Sindaco di Montegiorgio che ha beneficiato dei voti giunti dagli amministratori di Fermo che avevano un “peso” maggiore.

Michele Ortenzi è il nuovo Presidente della Provincia

Michele Ortenzi è quindi il nuovo Presidente della Provincia di Fermo e succede al Sindaco di Monte Urano Moira Canigola.

Michele Ortenzi nuovo Presidente della Provincia di Fermo insieme alla uscente Moira Canigola

Questo in sintesi quello che è avvenuto. Dobbiamo solo aggiungere che i consiglieri provinciali eletti per la lista Ortenzi sono stati Mandolesi, Ubaldi, Mariani, Liberati, Calcinaro e Acciarri. Per la lista Ferranti, Pompozzi, Terrenzi, Sebastiani e Perugini.

Un ente di “secondo” livello

Elezioni che si sono svolte nel disinteresse generale dovuto anche alla storia di questo ente. Le province dovevano, infatti, essere totalmente eliminate. Ma questo processo ha subito una certa “resistenza” da parte della politica che ha preferito mantenere le Province come enti di secondo livello, nel senso che i consigli provinciali non vengono più eletti direttamente dai cittadini ma scelti dai consiglieri comunali.

Consigli provinciali che hanno un ristretto numero di competenze, che vanno dalla gestione delle strade “minori” a quella degli edifici scolastici (ma solo quelli degli istituti superiori in quanto elementari e medie sono riservate alla competenza dei Comuni) a cui si aggiungono le attività di coordinamento territoriale e ambientale e di pianificazione in materia di trasporti e viabilità.

Questo ha diminuito, se non azzerato, l’interesse dei cittadini per queste elezioni.

Qualcosa in più per la verità le due liste avrebbero potuto fare per coinvolgere la cittadinanza e per dare un senso alla competizione elettorale.

Liceo Classico, Rifiuti e Viabilità i nodi irrisolti

Ad esempio avrebbero potuto far sapere quanto tempo sarà ancora necessario per vedere la nascita del nuovo liceo classico di Fermo, finanziato da molti anni e tra gli obiettivi principali dichiarati, ma che inspiegabilmente giace nei cassetti dei dipendenti provinciali.

Come pure far sapere come verrà gestito il nuovo tesoro dei rifiuti, merce preziosa, tra i vari “biodigestori” che si vogliono far sorgere nella provincia e in quelle limitrofe.

Infine esporsi in qualche maniera sulle carenze di infrastrutture viarie che da sempre penalizzano il territorio fermano, l’unico a non avere una superstrada “mare-monti”.

Ma forse è proprio questo il motivo della trasformazione in un ente di secondo livello. Non dover dare spiegazioni a quella “cosa” fastidiosa che sono i cittadini.