di MASSIMILIANO BARTOCCI

In archivio la 40° edizione della Cavalcata dell’Assunta. 

Foto di Diego Marzoni

Una edizione in tono dimesso

Una edizione caratterizzata dalle restrizioni anti covid che ne hanno penalizzato lo svolgimento in tutte le sue fasi più aggregative, come le Hostarie e le competizioni tra contrade (il tiro alla fune, il tiro con l’arco e la gara fra tamburini), che si sono svolte in tono dimesso.

Alla corsa del Palio hanno potuto assistere solo mille fortunati mentre i restanti si sono dovuti accontentare dei maxi schermo, distribuiti nella città, o della diretta streaming.

Come sottolineato dallo stesso Sindaco e Presidente della Cavalcata Paolo Calcinaro: “Certo, il Palio è un’altra cosa, è una festa di popolo, però abbiamo fatto sì che la tradizione, la passione non si interrompesse per due anni, anche perché sarebbe stato difficile riprendere. Appuntamento al 2022, per tornare con tutto il pubblico che la Cavalcata merita”.

Riscoperto il vero significato del Palio

Il clima pandemico ha tuttavia avuto il merito di far riscoprire il significato più profondo di questa manifestazione che, sin dai primi secoli dopo Cristo, vuole essere un momento per impetrare grazie e favori a Santa Maria Assunta in Cielo, patrona della città.

Come ha perfettamente colto anche il vicepresidente della Cavalcata Andrea Monteriù: “come accaduto il 15 agosto del 1917 quando una tovaglia ricamata dalle Benedettine fu offerta per esortare la fine della prima guerra mondiale così oggi doniamo il palio come voto per auspicare la fine della pandemia”.