di Massimiliano Bartocci –

È successo martedì 7 giugno all’altezza dell’uscita autostradale della città di L’Aquila.

Un autista del pullman della ditta Gaspari Bus di Giulianova, che copre giornalmente la tratta tra San Benedetto del Tronto e Roma, nota un uomo (che poi si scoprirà essere italiano, di circa 70 anni, con cadenza dialettale del luogo) che a piedi si stava dirigendo verso un vicino cavalcavia autostradale.

Diverse auto, incuranti, hanno sorpassato l’uomo, mentre l’autista del pullman Gabriele Voltattorni, nonostante i tempi da rispettare e il pullman affollato di passeggeri, ha accostato il proprio mezzo per cercare di comprendere le intenzioni dell’insolito frequentatore: “mi scusi signore, non può stare qui, è molto pericoloso”.

Nessuna risposta. Uno sguardo fisso sul selciato tipico di chi è assorto nei propri pensieri. Forse troppi. Sicuramente troppo pesanti.

Gabriele Voltattorni a questo punto non ci ha pensato due volte e, sceso dal pullman, ha cercato di tranquillizzare l’uomo mentre uno dei passeggeri allertava i servizi di emergenza.

Minuti interminabili

Minuti interminabili durante i quali nessuno è riuscito ad interrompere il singhiozzare dell’uomo e a capire le ragioni che l’avevano spinto ad imboccare l’autostrada.

Alla fine l’uomo è stato caricato dagli agenti della polizia su una ambulanza del 118 ed il pullman ha potuto riprende il proprio viaggio anche se con un’ora di ritardo.

Ritardo che questa volta non ha causato nessuna protesta ma che anzi ha reso un po’ tutti fieri dell’utilità del tempo impiegato.

Gabriele Voltattorni è conosciuto nella città di Fermo per essere il presidente del Comitato dei Residenti del quartiere Lido Tre Archi, che da anni si batte per migliorare le condizioni di una delle zone più degradate della città, e che con questo gesto ha confermato la propria indole altruistica.

Lettera di encomio

Una lettera di encomio è arrivata anche dalla ditta Gaspari Bus che, per “bocca” del presidente Costantino Gaspari, ha voluto ringraziare il proprio dipendente: “il tuo gesto di solidarietà e compassione, la tua capacità risolutiva e freddezza nello sventare il folle tentativo di suicidio nei pressi dell’uscita autostradale de L’Aquila, durante il servizio di linea in cui eri impegnato, ci ha resi fieri di annoverarti tra i nostri collaboratori più preziosi. A nome dell’azienda e dell’intera collettività vogliamo ringraziarti e testimoniare la nostra più profonda ammirazione e gratitudine per quanto hai fatto”.

C’è chi gira la testa e chi presta aiuto

Ricordiamo che in Italia il numero dei suicidi supera il numero di 4.000 unità ogni anno e che ben più alto è quello dei tentativi.

Un fenomeno che meriterebbe maggiore attenzione visto che, come evidenziato dal “Comitato Io non Mi Uccido”, le ragioni sono quasi sempre di natura socio-economica e come tali prevedibili.

Attenzione che, a tutti i livelli, potrebbe fare la differenza. Come dimostra questa storia. C’è chi gira la testa e passa oltre e chi invece si ferma e presta un aiuto.