L’amministrazione del Comune di Fermo corre ai ripari dopo le recenti polemiche che l’hanno investita per alcune scelte poco “ambientaliste”, come quelle che hanno deturpato l’area naturalistica di Marina Palmense (con la realizzazione di una strada e di un impianto di illuminazione pubblica per tutto il tratto della pista ciclabile) e quella di consentire nuovamente il Jova Beach Party nella spiaggia di Lido di Fermo. Scelte aspramente criticate anche dalla locale sezione della LIPU.

Protocollo d’intesa tra Comune di Fermo e WWF

Il Comune di Fermo e il WWF Italia hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per la sistemazione definitiva della spiaggia di Casabianca e la zona costiera di Marina Palmense.

Il protocollo, accompagnato da un preciso cronoprogramma, è stato definito a seguito di sopralluoghi e verifiche, oltre che di lungo confronto anche di carattere tecnico tra il WWF e l’Amministrazione Comunale, rappresentata in prima persona dal Sindaco Paolo Calcinaro.

A Lido di Fermo più spiaggia libera

Il WWF come prima cosa ha chiesto ed ottenuto la rinuncia da parte del Comune ad una delle concessioni balneari esistenti, che verrà delocalizzata. Ha inoltre chiesto che un tratto della spiaggia di Casabianca sia garantito per la libera balneazione mentre la parte dell’arenile più a nord vedrà un nuovo intervento di carattere naturalistico per favorire la nidificazione del fratino, ripiantando le essenze vegetali già utilizzate per il precedente intervento e che come concordato per proteggerle sono ora state temporaneamente messe a dimora in altro sito.

Il Comune si è poi formalmente impegnato ad un costante monitoraggio della spiaggia di Casabianca e comunque a non realizzare alcun intervento di sistemazione prima dell’ultima decade di luglio, così da avere certezza che non si interferisca con l’eventuale presenza di specie protette.

A Marina Palmense rispristino della vegetazione e realizzazione di una zona umida

L’intervento sull’area costiera di Marina Palmense è più articolato ed esteso. L’area vedrà la realizzazione di un progetto naturalistico di massima già acquisito dal Comune, che prevede il ripristino vegetazionale e la realizzazione di una zona umida per aumentarne la funzionalità ecologica. Il progetto verrà ridefinito da un’apposita Commissione di esperti del Comune e del WWF.