di Massimiliano Bartocci –

Dopo il nostro articolo di ieri è “saltata” fuori la proposta che la “Fondazione Italiani” aveva inviato al “Sindaco e agli Amministratori della Città di Fermo”, datata 19 Settembre.

Si legge nella missiva che “la Fondazione Italiani ha appreso dalla stampa locale del preoccupante degrado del prestigioso immobile denominato Casina delle Rose, vero patrimonio storico-culturale fermano oltre che nazionale”

Nessun impegno economico finanziario per il Comune

La Fondazione Italiani, con sede legale in Roma e sedi operative a Milano, Napoli e Bari, “nella sua qualità di Organismo di Ricerca, con autonome e stabili organizzazioni, promuove lo studio e la ricerca in campo scientifico, culturale, artistico (in ogni forma ed espressione) e collabora con istituzioni pubbliche e private per la realizzazione di specifici progetti in quei settori nei quali il suo intervento risulterà utile ai predetti fini, manifesta la volontà di collaborare con le istituzioni locali, affinché attuino tutti gli strumenti possibili, utili a preservare la Casina delle Rose”.

“In particolare, la Fondazione Italiani, ispirata da finalità filantropiche e sociali, attiverebbe ogni più utile iniziativa sottesa alla ristrutturazione del prestigioso manufatto di proprietà comunale.”

“Detto impegnativo intervento, rilevante anche sotto il profilo economico, potrebbe essere promosso dalla Fondazione Italiani, senza alcun impegno economico finanziario da parte dell’ente comunale.”

e che “preservando la proprietà pubblica dell’immobile, previa sottoscrizione di accordi sottesi a garantire alla stessa, per un congruo periodo, la gestione della Casina delle Rose, intraprenderebbe l’iter propedeutico allo studio di fattibilità e finanziabilità dell’intervento di ristrutturazione e riqualificazione dell’immobile”.

La Fondazione Italiani ha offerto cioè la propria disponibilità alla ristrutturazione dell’immobile lasciando la proprietà pubblica e senza modificarne la destinazione, in cambio di un periodo limitato di utilizzo anche per scopi filantropici.

Che cosa farà l’Amministrazione Comunale?

Una proposta che da un lato consentirebbe di ristrutturare e riqualificare l’immobile dall’altro di mantenere la proprietà pubblica e quindi il controllo sull’intero Girfalco, scongiurando il rischio di una lottizzazione del Girfalco, rischio sempre più concreto, dopo il mancato interesse da parte degli imprenditori alberghieri, e soprattutto in costanza di una normativa che consente di rimuovere il vincolo alberghiero da parte dei futuri proprietari dell’immobile.

Questa ennesima puntata della alienazione della Casina delle Rose dimostra come esistono strade diverse dalla vendita che potevano e possono essere percorse a tutela dell’interesse pubblico.

Che cosa farà ora l’Amministrazione Comunale? Sospenderà la procedura di vendita?