di MASSIMILIANO BARTOCCI

Monta la protesta dei residenti: manifestazione il 23 luglio

Che cosa succede a Lido Tre Archi di Fermo? E’ la domanda che risuona più spesso nella città capoluogo.

Questa volta non sono i fatti di cronaca, che si susseguono in questo quartiere con cadenza settimanale, ma a richiamare l’attenzione è l’attività dell’amministrazione comunale impegnata a dare attuazione ad un piano di riqualificazione della zona per un importo complessivo di euro 8.607.520,00.

Come sono stati spesi questi 8 milioni e 600 mila euro?

Qualche cosa non sembra essere andata per il verso giusto tanto da costringere Confabitare, SOS Utenti e Comitato residenti CO.R.TA. a “tappezzare” la città con diversi manifesti

Il primo manifesto dal titolo “Perché Sig. Sindaco?”

"Perchè Sig. Sindaco" è il primo manifesto di protesta affisso nella città di Fermo dai residenti del quartiere Lido Tre Archi

Il secondo manifesto “Sicurezza vo’ cercando?”

"Sicurezza vo' cercando" è il secondo manifesto di protesta affisso nella città di Fermo dai residenti del quartiere Lido Tre Archi
Il

Il terzo dal titolo “Signor Sindaco: i cittadini sono ancora in attesa”

"Sig. Sindaco i cittadini sono ancora in attesa" è il terzo manifesto di protesta affisso nella città di Fermo dai residenti del quartiere Lido Tre Archi

ed infine l’ultimo “ Se il Sindaco non risponde forse qualcosa ci nasconde”

"Se il Sindaco non risponde forse qualcosa ci nasconde" è il quarto manifesto di protesta affisso nella città di Fermo dai residenti del quartiere Lido Tre Archi

Ma anche altre Associazioni e Gruppi politici si sono interessati alla situazione.

Ricordiamo ad esempio l’intervento della Movimento delle Agende Rosse del Fermano che ha evidenziato la mancanza di documenti e atti su cui ogni discussione dovrebbe prendere l’avvio: “La questione principale è infatti a nostro avviso proprio la mancata conoscenza dei cittadini sia del progetto di riqualificazione del quartiere, sia delle tempistiche, sia della rendicontazione delle spese sostenute e da sostenere, senza le quali qualsiasi discussione rischia di non essere compresa dalla comunità del quartiere e dalla città tutta”.

800 cittadini stranieri, 44 etnie, e un numero imprecisato di non residenti

Il quartiere Lido Tre Archi di Fermo doveva diventare, nelle intenzioni della amministrazione comunale degli anni settanta, un quartiere gemello di quello di Casabianca, quindi con connotazione prevalentemente turistica.

Che l’obiettivo non sia stato raggiunto è testimoniato dai continui fatti di cronaca e dalla difficile convivenza di circa 800 cittadini stranieri, di ben 44 etnie, sui 2000 abitanti residenti.

Le ragioni di questo degrado sono dovute al fallimento delle previsioni urbanistiche che avevano consentito di costruire, in questo incontaminato tratto di costa, volumetrie atte ad ospitare una nuova popolazione di circa 3600 abitanti, all’interno di un piano regolatore generale che prevedeva volumetrie irrealistiche per oltre 140.000 abitanti, poi ridotte nel 1977 a 48.000. 

La difficile vendita dei tanti appartamenti di piccole dimensioni e il mancato decollo del quartiere come località turistica hanno contribuito a far perdere di valore gli immobili che sono stati ri-acquistati, nel tempo, in funzione speculativa per essere affittati a famiglie a basso reddito, in prevalenza straniere, con un meccanismo molto simile a quello visto per l’Hotel House di Porto Recanati.

8,6 Milioni di Euro dal bando per la Sicurezza delle Periferire

Di fatto il quartiere è stato progressivamente abbandonato fino ai giorni nostri quando la opportuna partecipazione, nel 2016, al bando per la” Sicurezza delle periferie delle città metropolitane e Comuni capoluogo di provincia” ad opera della Giunta Brambatti ha visto finanziato il progetto poi approvato e presentato dalla giunta Calcinaro con atto n. 284 del 26/08/2016.

Centoventi sono stati i progetti finanziati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri tra cui anche quello Ascoli Piceno per 17,9 milioni su 85,8 milioni richiesti, quello di Macerata per 12,4 su 16,69 richiesti, Ancona per 12 milioni su 16 richiesti, ed anche Fermo 8,6 su 8,6 richiesti.

Sul come sono stati spesi questi soldi sembra non ci sia stata molta trasparenza tanto che in un primo manifesto “Perché Sig. Sindaco?” si preannuncia la necessità di “una costante attività di controllo, monitoraggio e verifica degli investimenti pubblici nel quartiere per valutare la congruità, l’utilità e i benefici a lungo termine”, mentre nella seconda affissione, “Sicurezza vo’cercando? si chiede all’Assessore Mauro Torresi di rendere effettiva una maggiore trasparenza “almeno risponda alle richieste di accesso agli atti”.

“Ancora Telecamere?

Ce ne sono tantissime, si dice oltre 150″

Non può poi passare inosservata la coincidenza che nel manifesto “Sicurezza vo’ cercando?” si sottolinei l’acquisto spropositato di telecamere “Ancora telecamere? Ce ne sono tantissime, si dice oltre 150!!!” e contemporaneamente nel “corso operativo di legalità”, scaricabile dal sito nazionale del Movimento delle Agende Rosse (https://www.19luglio1992.com/mafia-legalita-e-trasparenza/ ) in una delle esercitazioni sul controllo della rotazione degli affidamenti diretti emerga proprio come dato da attenzionare l’acquisto di queste telecamere.

Telecamere che non sembrano aver risolto uno dei problemi principali di Lido Tre Archi vale a dire la Sicurezza.

Si legge nel terzo manifesto “La tensione nel quartiere di Lido di Tre Archi non accenna a scendere. Anzi, negli ultimi giorni le attività criminose e i delitti contro la proprietà privata, con effrazioni, furti ed occupazioni abusive si è intensificata, facendo ulteriormente montare la rabbia dei residenti e dei proprietari danneggiati”

Tensione e rabbia tra i residenti

Tensione e rabbia che hanno spinto i residenti di Lido Tre Archi ad organizzare una manifestazione di protesta per Venerdi 23 Luglio alle ore 10 in Piazza del Popolo a sostegno della istituzione del “Posto fisso” delle Forze dell’Ordine: “Per la libertà dallo spaccio, dalla violenza, dalla malavita, dalla prostituzione, dalle occupazioni abusive” e per “la sicurezza di tutti i cittadini, dei proprietari di case, delle attività economiche, di un controllo di vicinato vero e certificato con gruppi di Whatsapp, di un telecontrollo effettivo del territorio”.