di Massimiliano Bartocci

Il 30 settembre scadrà la possibilità di utilizzare i bagni pubblici presenti sul piazzale del Girfalco.

L’amministrazione comunale ha infatti venduto (insieme all’immobile esistente di fronte alla Cattedrale) anche i bagni pubblici realizzati dalla Giunta Brambatti, con Calcinaro vice-sindaco, senza porsi il problema di come sopperire alle richieste di questo servizio da parte dei cittadini fermani e soprattutto dei turisti che visitano la città.

Gli amministratori fermani attratti dai 350.000 euro della vendita dell’immobile, denominato “casa del custode”, non hanno considerato i risvolti di questa scelta che ha lasciato sbigottiti anche i più ciechi ammiratori della giunta.

AL POSTO DEI BAGNI PUBBLICI SORGERANNO MINI APPARTAMENTI

Per sopperire a questa “vendita” la Giunta Comunale ha dovuto chiedere al suo “compratore” di consentire l’utilizzo dei bagni.

La risposta è stata ovviamente positiva ma fino e non oltre il 30 settembre, data questa del probabile inizio dei lavori di realizzazione dei mini appartamenti (cinque o sei) e del bar a servizio.

E così con atto di giunta n. 266 del 24-08-2021 ”è stato chiesto alla Royal Groups srl, proprietaria dell’intero immobile, l’utilizzo in comodato d’uso gratuito dei servizi igienici dell’ex Casa del Custode del Girfalco per il periodo estivo fino al 30 settembre”. (SCARICA L’ATTO)

E dopo il 30 settembre cosa succederà?

Cittadini, turisti e disabili privati dei bagni pubblici

E come si concilia questa scelta con la più volte dichiarata propensione turistica della città?

UNA VENDITA AFFRETTATA

Appare evidente come la scelta di vendere un pezzo del Girfalco sia stata, a dir poco, affrettata (leggi il precedente articolo DUE OFFERTE PER LA CASA DEL CUSTODE: VENDUTA!!!) come testimoniano i soli 83 giorni intercorsi dalla decisione alla vendita: un vero e proprio record.

Risultato di questa “fretta” è stata non solo la scarsa partecipazione al bando, che ha visto l’offerta del solo acquirente oltre che di un parente del consigliere comunale Andrea Morroni che si è visto sfuggire l’affare per poche migliaia di euro, ma anche e soprattutto per l’assoluta mancanza di analisi dei costi, degli aspetti storico culturali (di fronte alla Cattedrale sorgeva infatti il primo Municipio cittadino) e delle possibili ripercussioni a livello di compatibilità ambientale del nuovo progetto edilizio.

Affrettata perché non si è tenuto conto del fatto che i bagni pubblici erano costati alle casse comunali la non trascurabile cifra di 45.000 euro (si veda atto di giunta n. 195 del 17-05-2012 – SCARICA) e che ora, per garantire lo stesso servizio, sarà necessario un investimento molto più alto.

Ma dove verranno realizzati i nuovi bagni pubblici considerati i vincoli esistenti sul piazzale del Girfalco?