Riceviamo e pubblichiamo la lettera del presidente del “Comitato dei Residenti di Lido Tre Archi” di Fermo che ha richiesto i “contratti di gara di appalto” degli interventi di riqualificazione effettuati nel quartiere:

Come potrete facilmente osservare, per l’ennesima volta le nostre richieste non solo sono state disattese, ma addirittura con una inaccettabile risposta siamo stati anche presi in giro.

Nelle richieste elencate in maniera chiara e ineccepibile, chiedevamo copia di atti pubblici (contratti di gara di appalto) non più presenti nella voce amministrazione trasparente del sito ufficiale del Comune di Fermo, (ndr INTERVENTO A – DECORO URBANO PER EURO 2.443.008, INTERVENTO B – MANUTENZIONE AREA PUBBLICA PER EURO 1.160.429 E INTERVENTO C E C1 – ACCRESCIMENTO SICUREZZA TERRITORIALE PER EURO 639.248) ebbene ci è stato fornito solo il contratto dell’appalto siglato a luglio 2021 relativo alla palestra per l’arrampicata, l’unico che non avevamo richiesto perché tutt’ora presente e consultabile dal sito comunale.

Quello che però ci ha sconvolto è stata la dichiarazione del dirigente, pubblico ufficiale preposto, con la quale ha negato l’esistenza di un contratto eventualmente siglato nel 2018 o 2019 con la motivazione che detto contratto è ricompreso in quello del 2021 allegato all’accesso agli atti.

Non siamo competenti, ma a rigor di logica vorremmo chiedere se è mai possibile affidare un appalto pubblico nel 2018 per poi perfezionare il procedimento di gara stipulando un contratto a luglio 2021.

In sostanza ci viene confermato che i cittadini del quartiere Tre Archi e di tutta la città, non hanno il diritto di essere informati in merito al progetto di riqualificazione del nostro quartiere per il quale erano disponibili 8.5 milioni di euro.

In conclusione ci chiediamo e vi chiediamo, ma a questo punto un comitato di onesti cittadini a chi si dovrebbe rivolgere per ottenere risposte che riteniamo un semplice diritto sancito oltretutto da leggi specifiche?

E ci chiediamo inoltre, ma cosa si nasconde dietro a tutto questo?

Vi ringraziamo comunque per la vostra disponibilità e restiamo a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento”

Gabriele Voltattorni – Comitato CO.R.T.A.

Allegati 1) Accesso agli atti 2) Riscontro

RISPOSTA

Effettivamente sembra strano, cercheremo di approfondire la questione.

Ricordiamo che in caso di mancata risposta alla richiesta di accesso entro 30 giorni dall’invio della stessa al protocollo del Comune, l’interessato può effettuare entro i 30 giorni successivi ricorso contro il rifiuto presentando apposito esposto al Tribunale Amministrativo Regionale. Entro i 30 giorni l’interessato può effettuare, prima del ricorso al TAR, ricorso al difensore civico comunale (quando presente) il quale si attiverà presso la struttura comunale per verificare i motivi per cui non è stato dato corso all’accesso e per l’eventuale ammissione all’accesso richiesto.