Grande partecipazione e profonda riflessione hanno caratterizzato l’incontro-dibattito svoltosi Venerdì 6 Dicembre presso l’auditorium della Parrocchia Gesù Redentore di Porto San Giorgio, dedicato al tema del disagio giovanile nell’era digitale, organizzato dalla Associazione Culturale Giorgio La Pira con il patrocinio dei Comuni di Porto San Giorgio, Fermo e Porto Sant’Elpidio.
L’evento, dal titolo “Il disagio giovanile nell’era digitale, tra criticità e prospettive”, ha rappresentato un momento di confronto e analisi su una questione di stringente attualità, riuscendo nell’intento di unire istituzioni locali e cittadini attorno a un problema comune.
La serata è stata arricchita dall’intervento del dottor Mario Vitali (dirigente medico psichiatra presso AST Fermo e Regione Marche, docente di psicopatologia medica presso la scuola di Specializzazione in Psichiatria della Università Politecnica delle Marche) il quale ha offerto un’esposizione intelligente e stimolante sul fenomeno del disagio mentale nei giovani. Vitali ha illustrato dati aggiornati che evidenziano un preoccupante aumento dei disturbi d’ansia e dell’umore, aggravati dalla pandemia di Covid-19. Particolare attenzione è stata posta sulla tendenza a un esordio più precoce di tali disturbi, spesso con manifestazioni acute.
Hanno onorato l’incontro con interventi e presenza gli assessori ai servizi sociali di Porto San Giorgio Lanciotti Carlotta, e Marco Traini di Porto Sant’Elpidio, l’assessore Maria Antonietta Di Felice di Fermo delegata dal Sindaco, l’assessore Marco Tombolini, delegato dal sindaco di P.S.G., il preside dell’Istituto comprensivo di P.S.G. Roberto Vespasiani, il delegato del Comitato famiglie e sicurezza con un messaggio del giornalista Adolfo Leoni, l’AIART con l’intervento di Alberto Gallucci , la presidente del KIWANIS Club di Fermo Rossella Capretti. La serata è stata moderata da Leonardo Tosoni.
Durante il dibattito, Vitali ha sottolineato come l’universo digitale, sebbene offra opportunità senza precedenti, possa amplificare il senso di isolamento sociale nei giovani. Ha descritto il fenomeno della “solitudine digitale”, reso particolarmente evidente durante la quarantena, e ha posto l’accento sulla necessità di creare spazi concreti di ascolto e supporto.
Nel corso dell’incontro sono emerse proposte per affrontare questa emergenza sociale con interventi mirati e preventivi, privilegiando strategie socio-educative rispetto a soluzioni esclusivamente sanitarie. Si è discusso dell’urgenza di comprendere i nuovi paradigmi culturali e comunicativi che caratterizzano le giovani generazioni, immerse in un mondo interconnesso e fluido, e di offrire loro punti di riferimento concreti.
Il dibattito si è concluso con un appello collettivo a costruire percorsi condivisi, che uniscano le istituzioni e la comunità, per affrontare il disagio giovanile con strumenti innovativi e una rinnovata fiducia nel dialogo e nella solidarietà.
Un evento che ha lasciato un segno, non solo per la partecipazione, ma soprattutto per la volontà di ascoltare e comprendere i giovani, offrendo loro strumenti per navigare con consapevolezza e sicurezza nel complesso mare digitale del presente e del futuro.